Il giorno della partenza.

Il Coronavirus non è la cosa peggiore del mondo.

C’è di peggio

Il rientro dalle vacanze!

La gioia, le ciabatte, il sole, la spiaggia, il cibo senza conservanti, la musica di Alessandra Amoroso, non esistono più.

Si torna alla noia!

Si torna a guardare Masterchef e Camionisti in Trattoria.

Si torna ai maglioni, ai cappotti, al gelo, alla pelle bianca come la mozzarella.

Ma la cosa più pesante è la partenza.

Non per il viaggio.

Per tutto quello che c’è prima.

Lo stress parte dal giorno prima.

Qualsiasi cosa ti rende triste. Nella testa hai solo musica malinconica tipo “Creep” dei Radiohead o “Io nun piango” di Franco Califano.

Pensi che l’estate è volata e ti fai delle domande strane, di tipo esistenziale.

Cos’è la vita?

Perchè l’estate dura un mese?

Ma la modella di Gucci è bella o è brutta?

Poi devi pensare alle valigie.

Che già non ti va di partire e devi fare pure le valigie.

Come andare a un matrimonio a Luglio. Oltre a soffire di caldo, ti devi mettere giacca e cravatta, scarpe strette e devi fare pure il regalo!

Preparare le valigie dopo l’estate è come fare il bungee jumping con la labirintite.

Ma lo fai perchè lo devi fare.

Prendi tutto e lo butti dentro la valigia.

Prprio mentre stai per chiuderla, esce semrpre una maglia che avevi dimenticato, una mutanda o un calzino che sono fondamentali per la tua vita!

Un calzino lo puoi comprare al mercato o in un qualsiasi negozio eppure al momento della partenza, il calzino diventa una questione di vita o di morte.

Alla fine ti accorgi che preparare le valigie ti procura la stessa ansia di un trasloco, ma con l’aggravante che ti capiterà ogni anno.

Dopo aver fatto le valigie ed essere passato dallo psicologo a sfogarti, avviene il secondo evento traumatico.

IL SALUTO AI PARENTI!

In Calabria il saluto ai parenti è una via crucis.

Non puoi sfuggire. Per partire in orario ti devi organizzare per bene.

Io ormai ho una certa esperienza.

Se devo partire il 25 agosto comincio a salutare i primi parenti la sera di Ferragosto.

Anche perchè nei piccoli paesi non si sa perchè, ma sei parente con chiunque.

Tanto che ogni volta che ci provi con una ragazza è un incesto.

Per sicurezza ti devi fidanzare con una che abita a 100 km di distanza.

Dopo aver fatto le valigie e aver salutato i parenti arriva il cartello degli imprevisti:

GLI EXTRA!

Gli extra sono tutte le cose da mangiare che tua madre ti prepara.

Pane.

Taralli.

Pasta fatta in casa.

Fagioli con la cicoria.

Affettati dalla A alla M.

Gli affettati dalla N alla Z te li porterà tua sorella o tuo fratello che sono scesi in Camper.

Marmellata di fichi, d’arancia, alle more, alla ciliegia, al gelso.

Fichi d’india, fichi verdi e fichi neri.

Una sedia, dovessi fare la sosta in autostrada.

Insalata.

Sottaceti.

Pizza fatta in casa.

Una ruota di scorta dovessi bucare.

L’EXTRA OCCUPA TUTTO LO SPAZIO!

Se ti va bene hai riempito 2 valigioni.

Se avevi già messo le valigie in macchina, devi tirarle fuori tutte.

Ora per incastrare tutto devi essere un esperto di Sudoku, di calcolo quantistico, e tetris.

E’ più facile risolvere il cubo di Rubik!

Quando riesci nell’impresa sei sudato da fare schifo e ti devi fare una doccia, manco avessi fatto il Triathlon.

Sei finalmente pronto a partire e già sei stanco.

Vorresti fare una pausa.

Vorresti che fosse tutto un sogno e che in realtà stai partendo.

Ma è tutto vero.

E tua madre te lo ricorda con un “mi raccomando”.

Il “mi raccomando” delle mamme calabresi racchiude tutto.

Ma per spiegarlo bene ci vuole troppo tempo.

Il tempo di un viaggio.