Rocco Crapanzano

Per l’estate è troppo facile pensare al mare, alla discoteca, alla birra ghiacciata sotto il sole al tramonto.

Per l’estate è troppo facile pensare al mare, alla discoteca, alla birra ghiacciata sotto il sole al tramonto.
Ma oltre a questo, oltre a respirare la salsedine, si può respirare anche una certa aria.
Aria densa di paura.
Aria densa di suspence.
Questo è quello che accadrà durante lo spettacolo “Ma lasciamolo lì”. Questo titolo particolare e in apparenza senza senso, prende il nome dal tormentone nato nel corso della famosa trasmissione “Italia’s Got Talent”, dove di fronte agli sguardi divertiti di Nina Zilli, Luciana Littizzetto, Claudio Bisio e Frank Marano, vengono raccontate le disavventure di un personaggio: Rocco Crapanzano legato da un filo invisibile a un contadino guatemalteco.
Due personaggi che all’apparenza non c’entrano nulla l’uno con l’altro. Ma che per qualche motivo finiscono sempre nello stesso racconto.
Lo spettacolo ha un linguaggio che strizza l’occhio a queste atmosfere “noir”, mischiandole con il linguaggio del cabaret puro.
Lo stile riguardo le vicissitudini del Crapanzano, come direbbero i bravi avvocati, è volutamente ispirato allo scrittore, giallista, conduttore televisivo e chi più ne ha più ne metta, Carlo Lucarelli.
Diverso dal solito cabaret, fatto di battute facili e di doppi sensi, di pernacchie e altre cose che ricordano il cabaret di vecchia data.
E’ un racconto quasi autobiografico, dove il comico racconta se stesso, la sua vita dalle 1000 sfaccettature.
Tutto parte dal proprio bagaglio personale, perchè in scena non c’è nulla di più vero, se si parte dalle proprie esperienze di vita vissuta. Se parli di te stesso il pubblico si affeziona e non può che stare dalla tua parte.
Infatti la rappresentazione parla del percorso di vita del comico Gianluca Blumetti, fin dalla nascita a Roseto Capo Spulico.
Per chi non avesse mai sentito nominare Roseto Capo Spulico, c’è da dire che siamo di fronte a delle brutte persone.
Roseto Capo Spulico terra di Santi, poeti, navigatori e di soppressata!
Parallelamente al suo paese il comico affronta il problema della sua scelta folle e non condivisa di fare l’attore!
Ma mica come hobby! Proprio di mestiere!
Oddio! Apriti cielo!!
Perchè le 2 parole “mestiere” e “attore”, messe insieme, per un genitore calabrese sono incomprensibili. Sarebbe come mischiare le braciole di maiale con la Nutella.
Dal piccolo paese giunge il primo colloquio ad una scuola di teatro con 2 bravissime attrici.
E’ andata esattamente così:
Attrici: Come mai sei qua?
Io: Ho visto un annuncio e allora ho detto “quasi quasi ci provo”
Attrici: bene. Hai qualche esperienza teatrale?
Io: no
Attrici: hai mai visto uno spettacolo teatrale?
Io: no
Attrici: conosci qualche attore di teatro?
Io: no
Attrici: che fai nella vita?
Io: l’amministratore di condominio.
Preso!
Da questo spunto comico l’esibizione parlata, prosegue fino ai giorni nostri, con immancabile e doveroso approdo ad Italia’s Got Talent, e la scoperta del personaggio di Rocco Crapanzano e del suo inseparabile seppur lontano contadino guatemalteco.
Lo spettacolo è adatto sia a un pubblico adulto che a bambini.
La durata è di circa 50-60 minuti.
Se si ha paura di qualsiasi cosa, si consiglia di stare a casa in quanto si tratta di uno spettacolo comico in salsa “GIALLA”!!!