Oggi è il 24 dicembre, il giorno della vigilia ma per essere originali lo chiameremo il giorno dei “du cojoni”.
Tutta la giornata ci prepariamo, anzi prepariamo roba da mangiare e poi con il tempo rimasto ci diamo na sistemata.
Che per le donne è una sfilata di moda.
Noi maschi come al solito, per non smentirci, la via della semplicità ci salva e ha un nome: maglioncino fantasia, dove la fantasia va dalle renne a Babbo Natale ai fiocchi di neve.
Io ho scelto i fiocchi di neve perché sono un uomo di classe.
Classe 78 per la precisione.
Tutta l’ansia per preparare antipasti, antipasti degli antipasti, primi, secondi, terzi, contorni e contorni di contorni per passare una serata di …..fate voi.
Dico solo che l’unica cosa bella è “una poltrona per due”
Poi inizia il CENONE (leggetelo con la voce fuori campo di Fantozzi).
Al cenone la tavolata mediamente va dalle 10 alle 20 persone di cui almeno 2 o multipli di 2 si stanno cordialmente sulle palle.
Cordialmente perché non possono dirsi ciò che provano l’uno per l’altro altrimenti la cena finirebbe dopo le olive o al massimo dopo le pizzette.
Ma veniamo ai componenti.
I BAMBINI
Di solito i bambini al cenone sono prodotti in laboratorio per aumentare il livello di stress che se tu sei partito da casa con le migliori intenzioni, al secondo strillo finiscono nella pattumiera. Le migliori intenzioni dico.
Il NONNO
Il nonno mangia ed è una presenza che non si vede e non si sente e ogni tanto dice una parola che si rivela l’unica sensata un po’ come Gandalf nel Signore degli anelli.
LA NONNA
Un misto tra donna ottantenne ed elettrodomestico. Si siede a tavola al momento della frutta secca e del panettone solo perché sono 2 cose che non ha cucinato lei.
LO ZIO
Lo zio è il cretino, colui che tiene viva la serata con battute che non fanno ridere, ma lui ha la costanza e nonostante il gelo continua, sordo ad ogni parvenza di dignità.
IL CUGINO DEL NORD
Il cugino del nord è il lato oscuro di Salvini. Dopo una cena col cugino del nord, tutto sommato il politico felpato non è così male. Il cugino parla solo di lavoro con dei termini inglesi, che tu anche dopo avergli chiesto 3 volte che minchia fa non lo capisci. Allora ti arrendi e lo fai parlare e speri che si spegnerà.
LA ZIA
La rompicoglioni, la pettegola, la zia ti fa prima una lastra per vedere se sei ingrassato di 2 etti o hai la barba poco curata e poi ti fa il 730 arrivando a calcolare il tuo estratto conto in base alla tua paga e alla tua spesa media mensile.
Tutti insieme ti chiedono che lavoro fai?
E tu piuttosto che dire che fai l’attore per sentirti rispondere “si ma di mestiere”, “no dico di mestiere”, “ho capito come hobby fai l’attore ma per vivere?”, dici una bugia.
Faccio l’impiegato ammnistrativo.
Per chi?
Una multinazionale.
E di che ti occupi?
Contabilità.
Ah.
E stai a posto per il resto della serata.
Nel frattempo i bimbi sono narcotizzati con un fazzoletto come si vede nei film.
Il nonno è rimasto immutato come le facce dei presidenti americani del monte Rushmore.
La nonna lava i piatti e intanto mette in forno qualcosa che deve stare 10 ore, giusto per non adagiarsi sugli allori.
Lo zio è passato al monologo drammatico, ora sta recitando quello dei cento passi.
Il cugino del nord non si è ancora spento e parla con nonno.
La zia ti ha inviato la fattura per le sue prestazioni da dietologa e fiscalista.
E tu sei arrivato alla fine nutrendo la speranza di essere rapito dagli alieni prima del prossimo cenone.
E buona vigilia!